La psicoterapia è uno “strumento di cura” che si basa sulla relazione e sul poter creare un momento e uno spazio di ascolto autentico, libero e privo di preconcetti e pregiudizi.
Ognuno di noi porta con sè ferite, disagi, difficoltà emotive, zone d’ombra che ci fanno comportare come non vorremmo, in modo ripetitivo, difeso, aggressivo, arrogante o sottomesso.
La psicoterapia, o meglio, l’incontro con sè stesso attraverso un incontro libero e sereno con il terapeuta , serve proprio a creare le condizioni per potersi trasformare e liberare da tutte quelle tensioni interne che ci vincolano e legano al passato.
La psicoterapia,erroneamente vista in passato con tanti pregiudizi e timori, oggi è uno strumento molto più naturale e spontaneo, seppur possa far paura a volte.
Il chiedere aiuto, non va visto come un giudizio o un processo alla propria condizione, anzi! Il malessere emotivo, che genera molto spesso anche una risposta fisica, è l’unico strumento che ha il nostro corpo, il nostro sistema nervoso o la nostra anima. Grazie al dolore, al malessere, ai pensieri ruminanti, qualcosa dentro di noi ci invita ad ascoltarci, a lasciare andare l’inutile per far spazio al nuovo, spesso portatore di paure e timori.
Nel lavoro psisoterapico, ormai da molti anni, integro là dove necessario e dove la persona è pronta e lo desidera, un lavoro corporeo, basato su semplici esercizi di respirazione e consapevolezza, atti a farci entrare in contatto con la parte più profonda e autentica di noi, ma che fatica ad emergere e a farsi spazio tra la paura, le resistenze e le abitudini.
L’invito che avviene in studio, non è tanto di guarire da una malattia che non esiste, ma dal volersi bene, dal decidere che vita si desidera, accettando che forse si conosce poco di sé stessi, o forse si conosce solo una parte vecchia, che ormai ha svolto il suo compito, ma necessita un’evoluzione.
La psicoterapia:
- apporta e favorisce evoluzioni, coltiva atmosfere, eventi e manovre, benefiche, salutari e curative
- aiuta la persona a prendere in mano la cura di sé, e capire che può disporre del suo terapeuta se non riesce a “sbrogliarsi” da solo in una determinata fase della propria vita
- aiuta ad aumentare la consapevolezza di sé, di come la persona si è costruita nel tempo, attraverso le sue paure, i suoi successi, i suoi dolori e i suoi talenti
- permette un ascolto attento del proprio corpo, di come ci ha difeso nel tempo, perpetrando però tensioni ormai inutili, necessarie in passato, ma ormai ostacolo per la vera serenità
Il calore affettivo, l’autenticità e l’empatia come capacità di comprendere emotivamente l’altro, sono qualità indispensabili per il buon processo psicoterapico.
Lo psicoterapeuta deve assumersi il dramma della responsabilità del caso anche quando il paziente offre solo il suo corpo e la sua mente sofferente, senza compartecipazione evidente, senza collaborazione analitica, senza motivazione né speranze. Deve trovare, in quella specialissima situazione “buia”, la via o il metodo che porta a “schiarire” la sofferenza, il verso che offre maggiore comprensione e pensabilità, la porta che accede alla guarigione.
Oggi la psicoterapia va intesa come un momento relazionale che – attraverso l’ascolto empatico e l’accettazione incondizionata – bonifica quelle aree emotive della persona che sono state segnate da uno sviluppo emotivo non sufficientemente armonico.